Qualche parola di circostanza, la conferma di Spalletti da parte del presidente della F.I.G.C. Gravina, e poi fine della trasmissione. La conferenza stampa che lasciava immaginare una presa di posizione e correttezza nel mettersi da parte, sia del presidente che del commissario tecnico, è stato invece come se non fosse successo nulla. Abbiamo fatto ridere il mondo del pallone in questa catastrofica e vergognosa partecipazione al campionato europeo, eppure si pensa ad andare avanti in questa maniera. Non e’ mai successo che dopo una tale sconfitta calcistica si decida di continuare con le stesse figure che hanno fatto danni: uno per la responsabilità istituzionale del calcio italiano e l’altro per avere fatto errori inammissibili dal punto di vista della scelta dei giocatori, della sistemazione tattica cambiata continuamente, della impreparazione atletica, fisica e mentale dei giocatori. Eppure nessuno paga, tutti sono rientrati alla chetichella, nella convinzione che poi il tempo darà loro un aiuto per dimenticare. Il solo Donnarumma ha messo la faccia da indomito capitano, che non solo ha salvato il salvabile sul campo, ma ha chiesto pubblicamente scusa davanti alle telecamere. Insomma, da tutto questo film horror si evince una sola cosa: la politica è sovrana, il potere è difficile da abbattere e il calcio, questo sconosciuto a livello di maglia azzurra, non resta che sintetizzarsi nell’orgoglio del nostro Inno Nazionale che, grazie a Dio, ci fa ancora vibrare attimi di emozione.
Salvino Cavallaro